Nonostante la “Brexit”, l’Inghilterra resta sempre un “faro” a livello economico internazionale, e molto spesso le tendenze che si radicano oltre Manica poi si confermano predominanti anche nell’area UE.
Ecco quindi che propone elementi di grande interesse la recente analisi degli effetti della pandemia sugli atteggiamenti nei confronti delle future pratiche lavorative nel Regno Unito.
Ne emerge un dato innegabile: lo smart working non verrà più messo in discussione, non ci saranno “proroghe allo smart working”, semplicemente perché verrà integrato in un modello di lavoro ibrido che si radicherà sempre di più.
La ricerca dell’Office for National Satistics sul lavoro ibrido
Una ricerca dalla quale emerge che la popolazione vuole incrementare lo smart working, il lavoro remoto, nonostante eventuali ostacoli tecnici. Ostacoli che peraltro possono essere limitati al minimo se non completamente superati utilizzando una suite ottimizzata per lo smart working e la Unified communication in azienda, che permette di lavorare da casa, anzi ovunque ci si trovi, con le stesse funzionalità del proprio ufficio
Le limitazioni imposte dal Governo del Regno Unito nel marzo 2020 hanno visto il numero medio di persone della forza lavoro britannica operanti da casa aumentare dal 27% del 2019 al 37% nel 2020, ed ancora di più nella prima metà del 2021.
La stragrande maggioranza di loro vuole continuare a lavorare con queste nuove modalità. Lo rivela uno studio pubblicato a giugno 2021 dall’Office for National Statistics (ONS).
I lavoratori vogliono mantenere parte del lavoro da casa, e le aziende concordano
Le risposte fornite per lo studio “Business insights and condition survey” dell’ONS hanno riguardato il periodo di aprile e maggio 2021. I lavoratori che vivono a Londra sono risultati essere i più propensi a lavorare da casa e, alla domanda sui maggiori pro e contro dello smart working, hanno affermato che l’equilibrio tra lavoro e vita privata è stato estremamente positivo, mentre le sfide della collaborazione sono state le più difficili.
Anche gli annunci di lavoro online, inclusi i termini relativi a lavoro da casa e smart working, sono aumentati a un ritmo più rapido rispetto al totale: a maggio 2021 erano stati tre volte superiori alla media di febbraio 2020.
Oltre al punto di vista dei lavoratori, c’è anche quello delle aziende: il 24% ha dichiarato di voler incrementare il lavoro da casa in futuro.
Sia le aziende che i privati hanno affermato di preferire per il futuro un approccio al lavoro ibrido, che sia in parte condotto in ufficio e in parte da casa. Addirittura un’ampia percentuale di dipendenti (36%) che attualmente lavorano da casa ha affermato che auspica di adottare lo smart working per la maggior parte dell’orario lavorativo, o addirittura renderlo la modalità esclusiva di lavoro.
I risultati della ricerca secondo l’ONS mostrano che, mentre il lavoro ibrido sta rapidamente crescendo in popolarità, la chiave per le imprese per assecondare questo trend, che ha comunque ricadute positive anche per loro, è consentire una vera flessibilità.
Il ruolo indispensabile delle soluzioni tecnologiche avanzate per lo smart working
“Ciò significa investire in tecnologie – spiegano gli esperti che hanno condotto l’analisi – per rendere agevole il passaggio da una posizione all’altra. E la tecnologia deve essere priva di problemi. Deve solo funzionare.
Sia che un dipendente lavori in un ufficio, nella sua camera da letto o in un bar, l’esperienza deve essere coerente e senza problemi, altrimenti la produttività calerà. Ciò significa passare senza problemi da chiamate vocali e videochiamate, a chat e riunioni virtuali in un’unica piattaforma di collaborazione, indipendentemente dal dispositivo utilizzato”.
Frasi alle quali si adatta perfettamente la suite Mastervoice Open per lo smart working.
Le azioni a sostegno del lavoro ibrido in Italia
Anche in Italia le scelte del Governo vanno nella direzione di agevolare questo sviluppo del lavoro ibrido, anche attraverso i fondi del Recovery Plan e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao ha detto di essere estremamente fiducioso in un’integrazione fra i due mondi, e di vedere per l’Italia un futuro ibrido. “Andiamo incontro a un modello di lavoro misto, senza l’angoscia di andare al lavoro prestissimo o di non riuscire a gestire la famiglia” ha detto “però non dobbiamo dimenticare il bisogno e l’importanza della socialità e del mentoring nei confronti dei giovani”.
Colao ha manifestato l’intenzione di stimolare le imprese e le Università verso “soluzioni efficienti e praticabili arrivando a un mix tra lavoro in presenza e smart, che tenga conto delle esigenze lavorative, di quelle sociali e personali, ma anche della carbon footprint del lavoro”.
La suite Mastervoice Open: strumento ideale per operare da remoto come in ufficio
Sia le indicazioni arrivate dall’ONS che le parole di Colao sottolineano l’importanza di adottare strumenti tecnologici adeguati per accompagnare lavoratori e aziende verso il modello di lavoro ibrido, che non è più tanto “il futuro” quanto “il presente” dell’economia nazionale e internazionale.
Mastervoice ha realizzato con Open una piattaforma che risponde a tutte le indicazioni espresse dall’ONS: una soluzione di comunicazione unificata che integra telefono fisso, chat, video call, e in più documenti e webinar, senza installare applicazioni e senza perdere qualità o sicurezza.
Con Open è sufficiente un browser per lavorare a distanza e telefonare come dal proprio interno in ufficio, così come chattare, o ancora fare video call con colleghi e clienti.
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