Lo smart working è una realtà ormai consolidata: la pandemia ha contribuito a “sfondare” ogni tipo di resistenza culturale sia nell’ambito delle aziende che tra i dipendenti: lavorare a distanza non riduce la produttività, anzi l’aumenta, e non presenta difficoltà logistiche e tecniche, anzi con una suite avanzata offre indubbi vantaggi e nuove funzionalità che possono snellire e migliorare il lavoro. Per questi motivi lo smart working si sta confermando come una modalità utilizzata in modo consistente dalle aziende anche ora che l’emergenza è in fase calante, e sicuramente tale resterà anche per il futuro. Ma dovrà essere rinforzato il rapporto tra smart working e sicurezza
La forte espansione dello smart working ha compromesso la data security delle aziende?
Ma la diffusione così rapida a cui si è assistito in Italia dello smart working nell’ultimo anno e mezzo, in un Paese che in precedenza risultava arretrato rispetto agli standard europei, presenta anche alcuni rischi, in particolare sottovalutare gli elementi di attenzione alla sicurezza.
Quando, con il primo lockdown, le aziende si sono affrettate ad aumentare la loro capacità di accesso remoto, con strumenti quali le VPN possono aver sottovalutato l’attenzione speciale che queste richiedono per risultare sicure, come l’autenticazione a due fattori, perché se compromesse possono fornire a utenti malintenzionati la possibilità di avere campo libero verso dati e contenuti dell’azienda.
Molteplici rischi di accesso ai dati sensibili
Collaborare con parti esterne alla propria organizzazione può rappresentare un ulteriore problema, in particolare quando si partecipa a webinar o conferenze virtuali. Ci possiamo fidare di sistemi remoti che vogliono eseguire codici sui PC aziendali, e come si può essere sicuri di condividere dati sensibili quando non sappiamo come è protetto il server a cui ci si sta connettendo?
Lo smart working crescerà, ma così dovrà crescere la sicurezza
L’auspicabile fine della pandemia, non porterà sicuramente a un “dietro front” rispetto alle posizioni guadagnate dallo smart working in questi mesi, infatti molte aziende hanno già annunciato che parte di tutto il loro personale continuerà a lavorare da casa indipendentemente da ciò che accadrà, e ci sono situazioni in cui gli uffici sono già stati ridimensionati.
Ma a fianco di questo radicamento, dovrà esserci un miglioramento della sicurezza nelle modalità di smart working.
Fondamentale la collaborazione di professionisti e strumenti avanzati
Per questo diventa fondamentale rivolgersi a fornitori in grado di offrire prestazioni professionali e sicure. MasterVoice è in grado di garantire un livello molto alto di sicurezza: telefono fisso, chat, video call, e in più documenti e webinar sono opzioni previste in un’unica suite, che peraltro opera senza installare applicazioni, con la tecnologia in cloud.
L’accesso al web client non necessita di VPN, ma utilizza protocolli come HTTPS, Secure web socket, autenticazione tramite JWT.
I tentativi di intrusione e attacco vengono identificati e bloccati lato server tramite tecniche come Fail2ban, creando e aggiornando una blacklist di indirizzi IP banditi dal sistema MasterVoice.
Inoltre ogni cliente MasterVoice, al contrario di molte piattaforme multi-tenant, ha un proprio server dedicato (fisico o virtuale) che consente di aumentare ulteriormente il livello di sicurezza perché un eventuale attacco impatta su un solo cliente, le risorse del server di un cliente sono garantite per quel cliente e costantemente salvate anche su backup di sicurezza su altro server.
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